Giallo pipì

La pipì ha iniziato a scapparmi a Caiazzo, mancavano ancora alcune fermate, troppe.
Di fronte a me una ragazza con lo sguardo tristissimo, parla sottovoce al suo vicino di posto, indossa un cappotto rosso peloso.
Penso che io indosso un montgomery giallo che sta già diventando nero dopo due volte che l’ho messo. Quanto fa schifo l’aria che respiro? Perché ho comprato un cappotto giallo, che scema.
Ascolto Time la mia nuova fissa, credo di riuscire ad arrivare a 20 ascolti consecutivi nella stessa giornata.

Poi passo ad altro.
Consumo le cose velocemente, esco di casa e penso solo ad ascoltare Time, poi ancora ed ancora, altrimenti sento che manca qualcosa. Poi una mattina non ne ho più voglia.
Mi ricorda il modo di relazionarmi ad altre cose, forse ben più importanti della mia playlist su spotify.

Mi scappa la pipì e siamo ancora a Garibaldi.
Penso al desiderio insoddisfatto, alla mia tendenza di volere qualcosa ma di perdere interesse se il desiderio può essere soddisfatto. Se rimane incompiuto, mi piace.Lasciare il desiderio insoddisfatto, unico modo in cui lo faccio esistere e riesco a goderne.Mi fa stare bene quello che non c’è.
Mi fa stare bene quello che non c’è?

Non penso più, mi sto pisciando addosso, corro verso casa.